Dipinti

Il ciclo di opere create da Monica Frisone si intitola “THE (e-)DEA OF MONEY” e vuol far ripensare al denaro in modo completamente diverso rispetto al passato, eliminandone la connotazione malvagia e concentrandosi piuttosto sul suo essere simbolo di unione, ispirazione e libertà. Attraverso un viaggio ideale nel tempo che unisce antichità e modernità. “Pecunia non olet” si dice cinicamente, ovvero il mezzo non determina l’intenzione, ed ecco su cosa ci siamo concentrati: un riutilizzo del denaro, ormai uscito di circolazione, come materia prima, monete antiche e banconote con una veste grafica preziosa in grado di comunicare bellezza, libertà e simbologie nascoste. Il denaro in sé nasce esclusivamente come strumento per facilitare gli scambi, con “THE (e-)DEA OF MONEY” acquista invece tutt’altra funzione: creare bellezza e stupore in chi lo ammira e accendere il senso critico dell’osservatore affinché rifletta sulla funzione filantropica dello stesso, contrapposta al suo abuso.

Garante di un tale utilizzo etico è una Guerriera che si articola graficamente in un filone di Donne combattenti, insignite dell’arduo compito di liberare la terra dal Male che inequivocabilmente ne scaturirebbe con un uso distorto del denaro.

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Monica Frisone’s cycle of works “THE (e-)DEA OF MONEY” intends to re-think Money in a completely different way than before, being a symbol of union, inspiration and freedom, rather than greed and possession. Cynically speaking, one might say “Pecunia non olet” which means money do not express the intention behind it, so RichFree decided to reuse withdrawn coins and banknotes, with a captivating graphic design, precious raw materials, to create works of art transmitting beauty, freedom and concealed symbols. Money was introduced as a mean to facilitate exchanges, now it is used to create beauty, surprize the observer and stimulate his/her critical thinking, reflecting on its philanthropic value rather than its intrinsic exchanging power.

A series of Warriors Goddess, will ensure that money is used in an ethical way, having the task of overseeing the exchange process and free up the world from the demage, inevitably caused by its misuse.

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CRIPTO

Acrilici, legno, metallo, monete e ledger Bitcoin su tela, 70×70, MFO444, 2023

Decentralizzate, collocate in un limbo per cui non sono né regolamentate né formalmente vietate, fiere della propria fede incrollabile nell’anonimato e della privacy, le criptovalute per lungo tempo hanno proseguito indisturbate il loro percorso di sviluppo, indifferenti a cambi di governo e crisi bancarie. Oggi è arrivato il momento di sedersi al tavolo dei grandi, prendendo atto del loro ruolo, tutt’altro che marginale, nel sistema finanziario internazionale. Anche in guerra. Oramai sono anni che si parla di Bitcoin, criptovalute e blockchain, e RichFree ha scelto di dedicare uno dei quadri della sua collezione al mondo delle valute digitali, con una Guerriera apparentemente disarmata, a sottolineare come le armi tradizionali oggigiorno non valgano più e siano le stesse valute digitali a svolgere un’azione finanziatrice dei conflitti attraverso donazioni crittografiche. Nel mondo moderno, in caso di guerra è inevitabile che le banche centrali creino denaro e lo immettano sui mercati, con ripercussioni in borsa, aiutando così anche le criptovalute. A maggior ragione, dunque, la Guerriera garante del valore etico del Denaro, è chiamata a far riflettere su di un uso distorto dello stesso.

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FAUST, LE MADRI – ETERNO GIUOCO DELL’ETERNO SENNO

Faust, omaggio a Goethe, acrilici e banconote tedesche inizio XX sec. su tela, 70×50cm, MF0445, 2024

Faust, “Opera incommensurabile”, come Goethe medesimo ebbe a chiamarla, è simbolo dell’anima umana lacerata dall’eterno conflitto tra lo spirito e la materia, il bene e il male, la salvezza e la dannazione. Volendo esprimere qualcosa di sublime, Goethe fa scendere il suo personaggio nel regno delle Madri, in cui Mefistofele (lo spirito del materialismo simbolicamente rappresentato con il Denaro) non è in grado di entrare poiché, senza l’Anima, la profondità diventa Vuoto. Faust, invece, è colui che tende verso lo spirito e gli risponde: “Nel tuo nulla io spero di trovare il mio tutto”.

Le Madri cooperano all’ eterno giuoco della Mente formando e trasformando, nel non-luogo dello “stato morente e nascente” della ri-generazione, quell’abisso interiore che è condizione necessaria alla creazione artistica. L’Arte è mater-matrix, dando forma all’informe esprime le verità che vivono nell’Anima che, per Goethe, è “L’eterno femminile (che) ci trae sempre più in alto”. Il regno delle Madri, a cui fa riferimento il quadro, è quello in cui l’uomo può entrare quando riesce a risvegliare le forze spirituali sopite nella sua Anima, così da essere capace di percepire un mondo che sta dietro quello della materia.

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ICONA CONTEMPORANEA CRYPTO#3

Icona contemporanea: inchiostro, acrilico e foglia oro su tavola, antiche monete romane e repliche di criptovalute, 50×40, MF0458, 2024

La prospettiva rovesciata

Come questa icona contemporanea, quelle tradizionali spesso presentano anomalie visive frutto di una meditata scelta simbolica, a evidenziare come un peculiare modo di vedere e concepire le cose possa non corrispondere alla realtà. Il fine della pittura è sempre stato ben altro dalla mera imitazione delle cose, bensì intento di  produrre “simboli”. In questa serie di dipinti su tavola, quelli delle principali criptovalute sono raffigurati  rovesciati, come dinnanzi ad uno specchio che ci restituisce un’immagine che non è quella reale.  RichFree ci parla, quindi, applicandola alla storia del denaro dall’antichità fino al prossimo futuro, di una visione del mondo non univoca, frutto delle molteplici esperienze e convinzioni degli osservatori. Vuol farci riflettere su un’evoluzione sociale sempre più digitalizzata e priva dell’anima che ci distingue, in quanto esseri umani e non automi.

La serie CRYPTO e l’icona contemporanea

Questo ciclo di icone contemporanee si collegano alle riflessioni di Federico Faggin, tra i padri della Quarta Rivoluzione Industriale, quella dell’Era digitale, scienziato ideatore del microchip, che oggi non teme di confrontarsi con  l’argomento trend topic dell’intelligenza artificiale. Sua l’affermazione  secondo cui  “l’uomo non sarà mai raggiunto dalla macchina a meno che non si assoggetti alla macchina stessa”. La domanda è dunque la seguente: qual è il futuro della moneta tradizionale? La digitalizzazione sta modificando i rapporti sociali, la nostra cultura e il nostro stile di vita. Si aprono scenari possibili e possibilisti dalle conseguenze rilevanti,  sia in ambito economico-finanziario che su aspetti di ampia rilevanza, come gli equilibri geopolitici globali e i diritti fondamentali degli individui, quale il diritto alla riservatezza.

Torna quindi il leit-motiv della crypto Guerriera, in qualità di Garante etico, a cui viene richiesto di vigilare sull’utilizzo del denaro, anche nella sua forma più estrema di dematerializzazione.

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ICONA CONTEMPORANEA CRYPTO#4

Icona contemporanea: inchiostro, acrilico e foglia oro su tavola, antiche monete romane e repliche di criptovalute, 50×40, MF0458, 2024

La prospettiva rovesciata

Come questa icona contemporanea, quelle tradizionali spesso presentano anomalie visive frutto di una meditata scelta simbolica, a evidenziare come un peculiare modo di vedere e concepire le cose possa non corrispondere alla realtà. Il fine della pittura è sempre stato ben altro dalla mera imitazione delle cose, bensì intento di  produrre “simboli”. In questa serie di dipinti su tavola, quelli delle principali criptovalute sono raffigurati  rovesciati, come dinnanzi ad uno specchio che ci restituisce un’immagine che non è quella reale.  RichFree ci parla, quindi, applicandola alla storia del denaro dall’antichità fino al prossimo futuro, di una visione del mondo non univoca, frutto delle molteplici esperienze e convinzioni degli osservatori. Vuol farci riflettere su un’evoluzione sociale sempre più digitalizzata e priva dell’anima che ci distingue, in quanto esseri umani e non automi.

La serie CRYPTO e l’icona contemporanea

Questo ciclo di icone contemporanee si collegano alle riflessioni di Federico Faggin, tra i padri della Quarta Rivoluzione Industriale, quella dell’Era digitale, scienziato ideatore del microchip, che oggi non teme di confrontarsi con  l’argomento trend topic dell’intelligenza artificiale. Sua l’affermazione  secondo cui  “l’uomo non sarà mai raggiunto dalla macchina a meno che non si assoggetti alla macchina stessa”. La domanda è dunque la seguente: qual è il futuro della moneta tradizionale? La digitalizzazione sta modificando i rapporti sociali, la nostra cultura e il nostro stile di vita. Si aprono scenari possibili e possibilisti dalle conseguenze rilevanti,  sia in ambito economico-finanziario che su aspetti di ampia rilevanza, come gli equilibri geopolitici globali e i diritti fondamentali degli individui, quale il diritto alla riservatezza.

Torna quindi il leit-motiv della crypto Guerriera, in qualità di Garante etico, a cui viene richiesto di vigilare sull’utilizzo del denaro, anche nella sua forma più estrema di dematerializzazione.

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ICONE CONTEMPORANEE CRYPTO#1

Icone contemporanee: inchiostro, acrilico e foglia oro su tavola, antiche monete romane e repliche di criptovalute, 50×40, MF0458, 2024

La prospettiva rovesciata

Come queste icone contemporanee, quelle tradizionali spesso presentano anomalie visive frutto di una meditata scelta simbolica, a evidenziare come un peculiare modo di vedere e concepire le cose possa non corrispondere alla realtà. Il fine della pittura è sempre stato ben altro dalla mera imitazione delle cose, bensì intento di  produrre “simboli”. In questa serie di dipinti su tavola, quelli delle principali criptovalute sono raffigurati  rovesciati, come dinnanzi ad uno specchio che ci restituisce un’immagine che non è quella reale.  RichFree ci parla, quindi, applicandola alla storia del denaro dall’antichità fino al prossimo futuro, di una visione del mondo non univoca, frutto delle molteplici esperienze e convinzioni degli osservatori. Vuol farci riflettere su un’evoluzione sociale sempre più digitalizzata e priva dell’anima che ci distingue, in quanto esseri umani e non automi.

La serie CRYPTO delle icone contemporanee

Questo ciclo di icone contemporanee si collegano alle riflessioni di Federico Faggin, tra i padri della Quarta Rivoluzione Industriale, quella dell’Era digitale, scienziato ideatore del microchip, che oggi non teme di confrontarsi con  l’argomento trend topic dell’intelligenza artificiale. Sua l’affermazione  secondo cui  “l’uomo non sarà mai raggiunto dalla macchina a meno che non si assoggetti alla macchina stessa”. La domanda è dunque la seguente: qual è il futuro della moneta tradizionale? La digitalizzazione sta modificando i rapporti sociali, la nostra cultura e il nostro stile di vita. Si aprono scenari possibili e possibilisti dalle conseguenze rilevanti,  sia in ambito economico-finanziario che su aspetti di ampia rilevanza, come gli equilibri geopolitici globali e i diritti fondamentali degli individui, quale il diritto alla riservatezza.

Torna quindi il leit-motiv della crypto Guerriera, in qualità di Garante etico, a cui viene richiesto di vigilare sull’utilizzo del denaro, anche nella sua forma più estrema di dematerializzazione.

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ICONE CONTEMPORANEE CRYPTO#2

Icone contemporanee: inchiostro, acrilico e foglia oro su tavola, antiche monete romane e repliche di criptovalute, 50×40, MF0458, 2024

La prospettiva rovesciata

Come queste icone contemporanee, quelle tradizionali spesso presentano anomalie visive frutto di una meditata scelta simbolica, a evidenziare come un peculiare modo di vedere e concepire le cose possa non corrispondere alla realtà. Il fine della pittura è sempre stato ben altro dalla mera imitazione delle cose, bensì intento di  produrre “simboli”. In questa serie di dipinti su tavola, quelli delle principali criptovalute sono raffigurati  rovesciati, come dinnanzi ad uno specchio che ci restituisce un’immagine che non è quella reale.  RichFree ci parla, quindi, applicandola alla storia del denaro dall’antichità fino al prossimo futuro, di una visione del mondo non univoca, frutto delle molteplici esperienze e convinzioni degli osservatori. Vuol farci riflettere su un’evoluzione sociale sempre più digitalizzata e priva dell’anima che ci distingue, in quanto esseri umani e non automi.

La serie CRYPTO delle icone contemporanee

Questo ciclo di icone contemporanee si collegano alle riflessioni di Federico Faggin, tra i padri della Quarta Rivoluzione Industriale, quella dell’Era digitale, scienziato ideatore del microchip, che oggi non teme di confrontarsi con  l’argomento trend topic dell’intelligenza artificiale. Sua l’affermazione  secondo cui  “l’uomo non sarà mai raggiunto dalla macchina a meno che non si assoggetti alla macchina stessa”. La domanda è dunque la seguente: qual è il futuro della moneta tradizionale? La digitalizzazione sta modificando i rapporti sociali, la nostra cultura e il nostro stile di vita. Si aprono scenari possibili e possibilisti dalle conseguenze rilevanti,  sia in ambito economico-finanziario che su aspetti di ampia rilevanza, come gli equilibri geopolitici globali e i diritti fondamentali degli individui, quale il diritto alla riservatezza.

Torna quindi il leit-motiv della crypto Guerriera, in qualità di Garante etico, a cui viene richiesto di vigilare sull’utilizzo del denaro, anche nella sua forma più estrema di dematerializzazione.

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IL MITO NELL’ARTE, THE MYTH AND THE LIKE

Il Mito nell’Arte, polittico: inchiostro, acrilico e monete greche su tavola, 47×39 cm, MF0453, maggio 2024

Il Mito nell’Arte, una serie di disegni e dipinti raggruppati sotto il titolo The Myth and the Like, che indagano il tema del Mito, in un dialogo tra passato classico e comunicazione contemporanea. La volontà dell’artista è di creare opere che siano anche e soprattutto  strumenti di riflessione e meditazione, tramite cui poter vivere l’esperienza che il filosofo e critico tedesco Walter Benjamin ha chiamato l’aura di un’opera d’arte, il momento in cui il tempo si ferma e i significati risuonano in noi come i miti antichi. La loro origine è un enigma e hanno avuto un impatto significativo sulla vita delle persone e sulle società in cui sono sorti.  Il mito è una forma di espressione culturale universale, che ha cercato di rispondere alle grandi domande esistenziali.

Questo ciclo di opere dedicate al Mito nell’Arte lo raffigurano appena accennato, qual è oggi nell’incerto mondo in cui viviamo, per far riflettere sull’esigenza di ritrovare in esso il fondamento primordiale a cui ancorarsi. Non si tratta quindi di chiedere dei miti nuovi, che si consumano, “usa e getta”, allontanandoci dalla coscienza della nostra esistenza, ma di trovare una capacità di dialogare con tutto ciò che l’umanità ha costruito nel passato. Il dialogo col mito del passato ci insegna anche a tenere gli occhi aperti sui falsi miti che possono essere proposti nel presente.

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IMPERO ASBURGICO

Acrilici, moneta e banconote tedesche XX sec. su tela, 60×80, MF0439, 2023

La capitale dell’Impero Austro-ungarico, la grande Vienna, fu crogiolo di creatività e di sperimentazioni artistiche che lo scoppio della prima guerra mondiale, la successiva crisi politica ed economica e la conseguente caduta dell’Impero, porterà a conclusione. Si poneva a quel tempo il problema della Gesamtkunstwerk, l’opera d’arte totale, l’inscindibile sinergia fra arti affini, per cui Richard Wagner fu, in quel tempo, “Geliebt, verlacht, vergöttert” (amato, deriso, venerato). RichFree ha scelto di rappresentare la propria Guerriera Guardiana nelle vesti di una Valchiria, a cui fa riferimento l’opera omonima wagneriana del 1856 . Le Valchirie sono divinità femminili minori al servizio del re Odino, da lui inviate nei luoghi dove infuria la battaglia ad accendere i combattimenti ed a scegliere i guerrieri destinati ad una morte gloriosa, i cui spiriti saranno trasportati nel Valhalla.

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LA VERGINE, il sale alchemico

Inchiostro e pastello su carta ruvida, con foglia oro, argento e rame, 35×25cm, MF0449, 2024

Uno dei simboli più potenti dell’immaginario cristiano è quello della Vergine, La Ianua Coeli, la porta misteriosa che, per opera dello Spirito Santo, può trasfigurare la terra che vincola l’uomo al mondo e introdurlo al cospetto di Dio. Questo ruolo di Mediatrice viene svolto dalla Vergine in uno spazio puro e incorrotto, celato nel profondo dell’anima, ma la Vergine collega l’uomo e Dio anche in senso inverso poiché è attraverso di lei che il Verbo si fa carne, divenendo attivo e percepibile nel regno delle cose visibili.

Carl Gustav Jung considera Maria come polarità femminile della SS Trinità, il vaso puro che può generare l’essere che realizza in sé le due nature: l’umana e la divina. Solo l’integrazione delle qualità del principio femminile può riunificare e pacificare l’anima umana, negare questo archetipo significa rinunciare a quell’amore verso l’alto che rende elevata e piena di senso la nostra esperienza terrena e condannare l’uomo a doverla vivere nell’Ombra.

La Vergine Maria è stata accostata al santo Graal, denominato lapsit exillis, cioè pietra esiliata, da exilium, o caduta dai cieli, da ex coelis, stesso nome dato alla loro Pietra dagli alchimisti. Anche gli alchimisti, infatti, parlavano di una terra Vergine (interiore, pura ed incontaminata) resa feconda da un seme spirituale, una terra che è Madre del Filius Philosophorum, la loro Pietra, e spesso viene identificata con il Sale della Sapienza. Siamo di fronte alla terza sostanza arcana, il Sale, che gli alchimisti giudicavano indispensabile per la produzione della Pietra accanto allo Zolfo ed al Mercurio, associato tanto alle facoltà intellettive quanto alla proprietà di conservare e rendere incorruttibili le vivande alle quali veniva mescolato. Molti autori credono che nel Sale siano fusi sia lo Zolfo che il Mercurio, tanto che alcuni lo chiamano Rebis, “la cosa doppia”.

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